Niente, non va proprio. Ieri ho fatto la chemio ed oggi sono giù. Ieri ho anche fatto la televisita con la radioterapista per capirci su queste metastasi ossee e, ovviamente, ero tutta euforica come una che sta attraversando un periodo di influenza ma che va tutto bene. Sto bene. Non sento dolore. I capelli? E vabbene… “le stanno tanto bene” .
Ma si! Di che lamentarsi. I capelli sono l’ultimo dei problemi , no?
Anche il dolore. Ora non c’è: ottimo. Quando verrà… beh, ci aggiorniamo per quell’eventualità. Per ora benissimo così. Nessun dolore, perfetto.
In questo momento monitoriamo.
Si certo dottoressa, sono molto fortunata.
Signora, lei ora ha un quadro composito ma ciò che più preoccupa è la situazione epatica.
Già, si. Ma va tutto bene. Ci penserò. Per adesso tutto bene.
…
…
Sono stanca di pensare positivo. Stanca stanca stanca stanca.
Oggi lo sono particolarmente. Sarà il day after. Sarà che da ieri mi fa male il braccio nel quale ho il PICC per fare la chemio e ho temuto per una flebite. Ma adesso sta scemando e quindi forse era solo la contrattura per la posizione forzata tenuta durante l’infusione. Ma intanto ho dormito malissimo.
Sarà che oggi, fuori col cane, ho sentito altri parlare della morte di Pelé e poi hanno aggiunto “eh, anche Vialli sta nuovamente molto male. Le metastasi… quando ci sono le metastasi…”.
Nessuno di quelli che incontro la mattina sa nulla della mia situazione ed io non ne parlo perché non mi piace essere compatita o guardata come una specie di alieno: è stato già così per anni in passato e preferisco l’anonimato.
Però mi toccano le parole e i pensieri degli altri soprattutto quando sono detti apertamente senza sapere che davanti hanno una che di metastasi ha perso il conto.
Nulla oggi va così.
Oggi ho sentito il mio corpo distante. Io ero da una parte, la mia testa; e il mio corpo stanco e dolorante era da un’altra parte e non lo sopportavo. Mi sentivo tradita .
Non lo accetto semplicemente.
E allora la paura per il futuro cresce perché la situazione non andrà migliorando.
Le forze diminuiscono e con loro anche la mia resilienza.
Passerà?
Lo spero perché non mi riconosco, questa non sono io. Non capisco perché mi sta succedendo questo. Fino a poco tempo fa la mia “forza” era proprio non pensarci. Ora ci penso quotidianamente.
Devo fare switch. Devo allontanare tutto questo e allentare la presa che questi pensieri hanno su di me.
Forse sono soltanto stanca e, passata la stanchezza, tutto tornerà come prima.
Anche questo maledetto nodo in gola
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