Oggi è il 3 gennaio. Già da tre giorni siamo nel 2023 ma me ne sto rendendo conto soltanto adesso. Sono stati tre giorni un po' vissuti in apnea ma sto risalendo... vedo la luce abbagliante del sole che attraversa la superficie dell'acqua ondulando e danzando al ritmo leggero della brezza. Sono ancora un po' sotto... ma sto risalendo.
La stanchezza molesta dei giorni scorsi è passata ed adesso sono qui seduta alla mia piccola scrivania, la musica deliziosa di Bill Evans (meraviglioso jazzista che ho avuto la fortuna di conoscere attraverso il romanzo di Murakami che prende il titolo da un brano dei Beatles "Norwegian Wood") e la finestra semiaperta su una serata stellata e dall'aria frizzante che ben si addice all'inverno. Iyashi è fuori sul balconcino che osserva i passanti nell'attesa della sua uscita serale e come sfondo... il profumo di una semplicissima torta margherita con gocce di cioccolato bianco che ho informato mezz'ora fa. C'è anche la Luna.
Ed invece la complichiamo con ripicche e discorsi che si trascinano. Con richiami al passato che non hanno nulla a che vedere col presente che di complicazioni ne ha già di sue.
Stupidità umana, la chiamo io.
Ma siamo destinati a rovinarci la vita con le nostre mani se prima non ci pensa lei, la vita intendo.
Vorrei essere un bollicina che fluttua nell'aria, leggera, quasi priva di peso e di corporeità. Libera di volteggiare senza disturbare nessuno e senza essere disturbata. Osservare, annusare, ascoltare.
Anche NON ascoltare.
Librarmi senza pensieri attraverso un mondo che, io lo intuisco, può essere davvero meraviglioso se soltanto riuscissimo a farci scivolare da dosso la negatività.
Basta una tisana calda.
Della buona musica.
Un profumo confortante. Per ritrovare quella serenità che è tipica dell'infanzia e che è il frutto di una quasi totale assenza di sovrastrutture che sono quelle che ci impediscono di vedere le cose come esattamente sono.
Bisogna lavorarci su.
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