mercoledì 21 dicembre 2022

L'Elfo equilibrista

Stamattina ho aiutato Babbo Natale nella distribuzione di alcuni pacchetti. Ed effettivamente, dato il berretto fucsia e gli orecchini con le renne, sembravo proprio un Elfo.

Ho preparato dei pensierini molto homemade per alcune persone che mi hanno aiutato in questi anni e per le quali nutro una profonda gratitudine perché ci sono sempre state e sento che posso contare sul loro supporto concreto quando ne ho bisogno.
A volte mi sento molto infantile quando preparo questi pacchetti perchè sono fatti da me e hanno un valore economico davvero molto relativo. Però mi piace l'idea di regalare qualcosa che è frutto del mio impegno: mi sembra di dare loro qualcosa di me... come loro hanno fatto con me dandomi una parte del loro tempo e della loro professionalità e disponibilità. 
Sarà il retaggio dei lavoretti di Natale ai tempi dell'asilo? Forse sì. Anche quando ero ragazza mi piaceva regalare cose fatte da me (cioccolatini fatti da me dentro scatolette realizzate con tanta pazienza; quaderni assemblati con copertine di carta reciclata e fiori secchi; set da lettera con le iniziali fatte a stencil su busta e fogli...) ed oggi mi chiedo se chi li ha ricevuto avrebbe di gran lunga preferito un bel profumo o un libro! Effettivamente, se ci penso, sono stata un po' presuntuosa. Vabbè. Oggi regalo soprattutto cose da mangiare e da bere che al massimo puoi offrire al primo malcapitato che ti capita a tiro.

Però mi sento un po' fragile oggi. 
Putroppo so anche il perchè e mi da tanta rabbia perchè in mezzo a questo mare in tempesta in cui sto navigando la mia testa di cosa si preoccupa? Di quello che ho mangiato (in più) e del movimento (che non ho fatto). Ma si può essere più idioti? A quanto pare assolutamnete sì. Presente!
Chissà forse è proprio questa la mia salvezza: avere la mente totalmente decentrata. 
Comuque. 
Decentrata o meno, stasera vorrei che fosse già il 10 gennaio. 
Le feste mi fanno un po' (eufemismo) di paura perchè si incontarno tante persone per strada o in vari luoghi (supemercati e chiese per quanto mi riguarda...). Molti ritornano per le vacanze in famiglia ed io mi sento travolta in un turbinio di amarcord che mi strappa dalla mia routine quotidiana e mi precipita in una serie di "come stai?", "come ti senti?", "da quanto tempo?", "cosa stai facendo?", "fai sempre l'avvocato?"... tutte domande davanti alle quali vorrei nascondermi sotto la sabbia e non uscirne più.
Ma Natale è Natale (un po' come Sanremo) e non ci si può sottrarre a certi incontri e neppure a certe domande di prammatica e così la mia mission (impossible?) sarà cercare di evitare le ore più affollate, le vie più frequentate, le persone più curiose.
Esattamente quello che faccio tutto l'anno.

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