domenica 27 settembre 2015

E' passata una settimana in apnea. Respirone....

Non mi sembra vero. Riesco di nuovo a sedermi davanti a questo pc senza dover fare disamine, relazioni di accompagnamento, ricerche...
Mi tremano quasi le mani. Sento che ho i minuti contati. Sono quasi le 19.30 e dopo aver passato la giornata a sistemare casa, riorganizzare, stirare, studiare ed interrogare le fonti storiche... posso dedicare questi minuti a me.
Ma che agitazione. Continuo a battere sui tasti sbagliati e devo ritornare indietro mille volte per correggere gli strafalcioni.
E' una settimana che non inforno e sforno alcunché. Mi sento colma di stress e vorrei che perlomeno oggi fosse ancora sabato per poter dire che ho ancora tutto domani per fare quello che mi piace. Ma non è così. Domani è lunedi e la settimana che mi si presenta è allucinante.
Sono agitata.
"Stop. Pensa positivo, Francesca. Prova a rilassarti. Goditi questo momento.Vivi il presente, il momento. Altrimenti esplodi".
Discorsetto fatto. Non funziona granché ma ci provo sempre.
La torta cioccolatosa per il compleanno di mio papà l'avevo fatta ed alla fine posterò le foto.
Volevo fare qualcosa di più entusiasmante ma un po' il timore del giudizio di mia suocera, un pò il poco tempo a disposizione (ma va?), alla fine ho virato sul cioccolato col quale difficilmente si sbaglia. Ma non era una torta al cacao "qualsiasi": era proprio fatta con le tavolette di cioccolato fondente fuse, burro, farina di mandorle, moooolte uova... Insomma dalle mie parti si direbbe una torta "teccia" (forte, "con gli attributi").
E' piaciuta anche ai bambini nonostante non fosse particolarmente dolce.

Quanto alla pasticcera amatoriale (ossia la scrivente) la settimana appena passata è stata dura. Una grande stanchezza mi ha colto impreparata diverse volte, facendomi sentire inadeguata e fragile.
Poi un po' il riposo, un po' le corroboranti parole delle mie due note fans, della mia fantastica fisioterapista, i baci della mia piccola e gli abbracci del mio ometto mi hanno riportato coi piedi per terra riuscendo a farmi sentire meno sbagliata del normale. E mi hanno dato coraggio.
Ho davvero bisogno di essere incoraggiata.
Questo per me è un momento di grandi cambiamenti e affrontarli da sola mi vien difficile soprattutto con tutti gli ormoni in subbuglio!
Per esempio, adesso, sono seduta qui alla mia piccola scrivania, nel mio piccolo studiolo, nella mia piccola mansarda, alzo gli occhi e guardo fuori dalla piccola finestra. E vedo un cielo GRANDE.
Ha un colore prezioso che non riesco a descrivere. Un colore intenso e delicato al tempo stesso. Su di esso si stagliano le sagome scure delle piantine di gerani e di timo sul muretto del terrazzo che lo rendono più vicino ed...umano.
Vorrei che mi abbracciasse e che mi dicesse "stai tranquilla, tutto si sistemerà".
Mi sentirei meno vulnerabile.
Ma se sollevo di nuovo lo sguardo, vedo che si è fatto più scuro e che già le sagome si confondono con esso.
E mi sento di nuovo un po' sola. E piccola come la mia piccola finestra sul cielo

.




domenica 20 settembre 2015

Alla fine non una lacrima ... ma un budino alla ricotta e mandorle al profumo d'arancia!





Alla fine neppure una lacrima è riuscita a cadere giù.
Ma quanto è difficile piangere?
Incredibile.
La stanchezza non è passata...ma la testardaggine di guardare avanti e di non darla vinta... alla "me di prima" mi ha portato di nuovo davanti al forno.. et voilà!
Non lacrime ma budini!
Ecco il mio nuovo motto.
Sfogliando una rivista sono incappata in questa ricettina e mi sono lasciata coinvolgere...
Nelle foto manca lo sciroppo di miele e succo di arancia che si versa sopra al momento di servire.
L'ho proposto ieri sera a cena dai miei genitori, con i miei suoceri, e, devo essere sincera, non mi pare abbia riscosso un gran successo.
A me è piaciuto da matti! Ma io sono strana, si sa.
Forse è che, rispetto alla ricetta, ho messo per errore 100 gr di miele in più...
Ma io non credo sia stato un errore. Credo sia stata la necessità di dolcezza a spingere la mia mano...

Tagliandolo a fette presentava un cuore morbido e cremoso.
Mmmhhh...
Ne avessi adesso una fetta!
Ma l'ho lasciato da mia mamma per evitare di cadere in tentazione!
Domani ho già in programma una torta per i 71 anni di mio padre e l'onomastico del mio bimbo più grande. Sto pensando a qualcosa di moooooolto cioccolatoso.
Di quei dolci che non appena un cucchiaio degli stessi giunge in bocca, le papille gustative, normalmente di forma circolare, assumono una fisionomia a cuore e le terminazioni cerebrali iniziano a mandare segnali ed imput tali che ti viene voglia di abbracciare tutti e di perdonare anche quelli che... non hanno apprezzato il tuo budino alla ricotta!!!!

Ricettina?
E ricettina sia...:
Ingredienti:
300 gr di ricotta
300 gr di miele
200 gr di mandorle amare
100 gr di mandorle
2 amaretti
2 cucchiai di pangrattato 
olio q.b.
succo di arancia
Procedimento
Accendete il forno a 160 gradi.Questo dolce io l'ho fatto col Bimby... che mi ha aiutato soprattutto  per tritare le mandorle.Una volta tritate tutte le mandorle, aggiungete la farina precedentemente setacciata.Sempre nel Bimby (o in una impastatrice/planetaria), aggiungete tutto il miele e, una alla volta, le uova.Fate sempre girare girare girare, di modo che tutto si amalgami bene.Quando il composto è perfettamente liscio, lo versate in uno stampo da budino precedentemente imburrato (o meglio unto con olio evo) e cosparso di pangrattato.Infornate per 45 minuti.Quando sarà cotto (e ve ne accorgerete col classico ed intramontabile sistema dello stecchino),sfornate.Io l'ho servito con una sorta di sciroppo fatto con il miele scaldato nel quale ho aggiunto del succo d'arancia.Una gioia del palato!!!(almeno per me...).

Volevo comunicare un pensiero i miei lettori più affezionati (DUE: mia mamma e mia cugina, cioè le mie sole fantastiche lettrici...) che voglio loro molto bene.
Sono speciali. Mi sostengono in questo difficile e catartico percorso, spronandomi a non sentirmi in colpa se ciò che prima stava in alto ora sta in basso e ciò che prima era a destra ora è a sinistra. Insomma a non sentirmi in colpa se mi viene una improvvisa voglia di indossare un paio di scarpe con fantasia scozzese e un trucco verde bosco iridiscente.
A non aver paura se alcune delle mie certezze di un tempo scivolano via tra le mie dita e non riesco, perchè non voglio..., più raccoglierne ma anzi sto lì a guardarle cadere con un certo sollievo.
Grazie!

Ed ora do un bacio alla mia bimba che è qui accanto a me perché ogni volta che la guardo penso al film INSIDE OUT ed è come se vedessi GIOIA saltellare e piroettare nella mia mente!

mercoledì 16 settembre 2015

Oggi sono alla frutta

Oggi sono alla frutta.
Ma non quella che si mette a tavola a fine pasto e che fa tanto bene alla pelle...
No. La frutta frutta.
Quella che se ti dicono "scusa potresti alzare un attimo il dito mignolo?" a te viene da guardarli con sguardo implorante e con la bocca secca e la voce impastata rispondi:"Cheeeeee? ma sei fuori???".
Ecco. Oggi mi sento così.
Sarà l'afa che non fa respirare.
Sarà la seconda iniezione di Decapeptyl che mi ha tramortito (già la prima mi ha fatto un effetto! Per maggiori info chiedere a chi mi sta attorno).
Sarà il pranzo "della festa" (...) dai miei suoceri che mi ha letteralmente annientata.
Ma adesso ho difficoltà a tenere gli occhi aperti. Mi bruciano. Ho le braccia pesanti ed anche respirare è faticoso; tanto è vero che mi ritrovo spesso in una inconsapevole apnea e allora faccio dei gran respiri che mi fanno quasi girare la testa!
Forse l'effetto boomerang della malattia si sta facendo sentire.
Due mesi fa mi sentivo una forza immensa: avrei potuto affrontare il mondo intero.
Oggi invece mi sento stanca.
Provata.
Forse perché, passata la bufera, ora occorre tornare alla normalità. Ed io non mi sento pronta. La mia testa è altrove. Il mio corpo sta ancora lottando, silenziosamente, ma con gran fatica.
Vorrei riuscire a buttarmi tutto alle spalle.
Vorrei riuscire a sorridere quando mi guardo allo specchio e vedo quel che vedo.
Vorrei riuscire a non sentirmi una mamma di serie B quando abbraccio la mia piccola e sento che il suo visino tenero urta contro il mio seno rigido... che prima l'accoglieva morbido morbido.
Vorrei non sentirmi in colpa quando realizzo che non sono più quella di qualche mese fa.
Perché non lo sono più. Posso anche sforzarmi di crederlo e di farlo credere.
Ma non lo sono più.
Forse ho soltanto bisogno di riposare.
E magari di fare qualche cosa di dolce, soffice, profumato e caldo.
Ma oggi no.
Oggi mi prendo un po di tempo per me.
E se noterò che qualche lacrima scivola giù,  non la asciugherò ma la lascerò cadere.
Perché forse è arrivato anche il momento di piangere.


martedì 15 settembre 2015

Finisce sempre tutto a tarallucci e vino



Della serie... "finisce sempre tutto a tarallucci e vino"!
Ed infatti ecco la lietissima sorte che hanno avuto i miei dolcetti di domenica sera (ai quali ho aggiunto in extremis una crostata soffice alla marmellata di fragole, preparata -cottura in forno inclusa-  in poco meno di trenta minuti: una rivelazione!)
Nonostante il gran caldo, l'accogliente giardino della mia zietta Fillj (da qui il nome della mia bambina che spesso appare in foto perché, da quando è nata, è in "fase" - e chiamiamola fase...- PATELLA. Dove io sono lo scoglio, obviously) ha saputo regalarci una serata davvero rilassante, con nonni paterni di Napoli, Giuseppe e Margherita, nonni di Alghero, Fabiola e Vanni, e varie amiche.
Tutti rigorosamente a fare ginnastica di ganasce e denti.
Un vero successo.
Queste sì che sono soddisfazioni.
Ieri anche l'amico del mio Matteo (la patella più grande) ha apprezzato infinitamente i miei donuts, facendosene fuori uno svariato numero.
Bravo. Così mi piacciono i ragazzi: dritti alla meta!
Ieri, però non sono riuscita a sfornare alcunché. Troppo presa dal lavoro ufficiale e dalle mille faccende domestiche.
Mi piace fare le cose di casa. Mi piace riordinare, stirare...
mmmmhh.
Basta.
Pochino...
Già.
Ora però devo smetterla di scrivere (e questo mi piace quasi quanto fare i dolci e leggere) perché stanno arrivando i miei suoceri e voglio allestire qualcosa di carino giù in salotto.
Vorrei tanto facesse freddo perché adoro prendere il tè nelle tazzine leggere leggere di porcellana, con tanti friabili shortbreads, davanti al caminetto scoppiettante...
Ma siamo già in un'altra storia.
E ve la racconterò a tempo debito.


Ecco la ricettina della torta col cuore morbido di marmellata:
Ingredienti:
120 gr di farina 00
120 gr. di burro
120 gr d zucchero semolato
2 uova
1 pizzico di sale
marmellata al gusto preferito
zuccheri a velo

    Procedimento:
    Innanzitutto accendete il forno a 180 gradi e mettetevi avanti col lavoro!
    In una planetaria montare il burro precedente ammorbidito con lo zucchero: deve diventare spumoso spumoso! Aggiungere le uova uno alla volta. Continuare a mescolare: tutto deve continuare a essere spumeggiante.
    Aggiungere la farina setacciata, piano piano ed il pizzico di sale.
    Niente lievito!!
    Non me ne sono dimenticata. Non serve perchè il dolce si gonfierà grazie alla pazienza che avrete avuto nel montare bene bene bene bene burro zucchero e uova.
    A questo punto versate meta de composto in una tortiera (io ho usata una teglia per crostata) imburrata oppure ricoperta di carta forno.
    versate sopra il composto la marmellata con un cucchiaio: mettetene equamente dappertutto lasciando però i bordi liberi. Aggiungete infine l'altra meta del composto della torta sopra.
    Infornate e cuocete per circa 25/30 minuti.
    Sfornate e non appena non sarà più da ustione... cospargetela di zucchero a velo come se non ci fosse un domani!  

sabato 12 settembre 2015

Quando il caldo è esagerato

Niente... Ieri il caldo ha avuto il sopravvento anche sulla mia voglia di sfornare.
Sino a tarda sera l'umido e le temperature agostane mi hanno annientata. Non è stata una giornata semplice. Ho cercato di reagire ma ogni tanto la sensazione di smarrimento e di estrema stanchezza hanno avuto la meglio.
Perché se proprio devo guarire la mia anima... Devo innanzitutto essere onesta con me ste stessa ed ammettere che il contraccolpo dei mesi passati si sta facendo sentire...
Già.
Ed anche prepotentemente. Cosa sarà mai successo?
Non so se sia il caso di parlarne perché non mi piace fare "pietismo" ma, mi ripeto, se voglio guarire bene bene dentro, credo sia giusto lasciare che tutto scivoli via da me prima possibile. Perlomeno quando mi sembra sia giunto il tempo. E questo mi sembra il momento giusto.
Respirone.
Il 29 maggio mi hanno diagnosticato un tumore al seno. Il 2 luglio ho fatto la mastectomia. Ed il 19 agosto ho iniziato la terapia.
Ahhhhhh....
Altro respirone.
Dai che poi non era neppure così difficile.
Dovevo dirlo prima o poi o qualcuno mi avrebbe decisamente segnalata alla neuro notendo le mie tendenze omicide al solo sentire Cocciante urlare da un'autoradio a volume alto in una giornata di afa (beh...a dire il vero sfido io chiunque a... Ma lasciamo stare!)

Si. Credo che questi avvenimenti abbiano un po alterato il mio equilibrio interno. Che già era alquanto compromesso di suo.

La terapia ormonale poi diciamo che "leggera leggera tranquilla tranquilla" non è.
Mi sento in un vortice di emozioni contrastanti che mutano di ora i ora nell'arco della giornata destabilizzandomi non poco.
Meno male che c'è il forno.
Ma col caldo neppure quello riesce a quietare questi sbalzi di umore.
Oggi però devo riuscirci.
Chi l'ha dura la vince.
Così dicono.



Ecco.
Stamattina giù in cucina c'era un po più di fresco e sono riuscita a "tirar fuori" i miei donuts alla vaniglia spennellati al burro fuso e fatti rotolare allegramente nello zucchero.
Allego le foto delle varie fasi non a scopo didattico ma perché è proprio questo crescere, modificarsi, trasformarsi... Che amo dei dolci e, in particolare, dei dolci lievitati da forno.
Penso che rispecchino un po la vita.
E mi inteneriscono.



















Istinto omicida

Buongiorno gente! Mi trovo in auto (ferma...! Niente paura!) e siccome sono in attesa che mia madre faccia un paio di commissioni ho pensato di scrivere un po.
Fa un caldo eccezionale per essere già a metà settembre!
Io, da come il mio "squilibrio"  psicofisico reagisce ogni volta che c'è sole e caldo, credo fermamente che il mio vero nome si Franziska Lobranoff e che la mia terra natia sia la Romania. Ma quella profonda...
Per intenderci ... Quella del noto Conte con evidenti problemi ortodontici.
Il caldo mi abbatte.
Il sole splendente produce in me un istinto omicida.

Io voglio vivere tra le brume.
Non dico sempre sempre. Ma almeno quel tanto da arrivare a DESIDERARE il caldo!!!

Sorvoliamo perché altrimenti strozzo questo signore che, parcheggiato davanti a me, tiene l'auto radio a palla come se tutti gradissero ascoltare Cocciante che urla e si lamenta sulle note di un pianoforte.

Basta. Devo cucinare qualcosa di dolce. Ma con sto caldo accendere il forno è un suicidio.
Magari posso fare qualcosa che richieda lunghe lievitazioni e accendere il forno stasera quando un po di fresco - almeno un po - giungerà ad alleggerire questo caldissimo 12 settembre.
Dei donuts alla vaniglia...
Mmmmh... Mi hanno dato una ricettina tutta da sperimentare...
Mmmmh.... Non vedo l'ora di rientrare a casa!!!


Ingredienti per circa 10 Donuts:
320 gr di Farina di Grano Tenero
160 ml di Latte
30 gr di Burro
80 gr di Zucchero
1 Uovo
1 cubetto di Lievito Fresco (di Birra)
Una spolverata di Noce Moscata
Un pizzico di Sale
Ricetta:
Impastare tutti gli ingredienti in polvere (farina e zucchero) nella planetaria. Nel frattempo far sciogliere il lievito in un po di latte tiepido. Aggiungervi il burro e farlo sciogliere. Mettere il composto liquido un pò alla volta nella planetaria e mescolare. Aggiungere l'uovo ed il latte rimanente.



Ne verrà fuori un impasto appiccicoso ma liscio.


Mettiamolo in una ciotola molto capiente e lasciamolo lievitare al caldo sino a che raddoppierà il suo volume.



Una volta raddoppiato, l'impasto sarà soffice e si vedranno le bollicine della lievitazione al suo interno.
Lo stendiamo sul tavolo precedente infarinato sino a che otteniamo un spesso di mezzo centimetro. Facciamolo delicatamente!! Altrimenti le preziose bollicine interne ... scoppiano e...addio morbidezza!



Con una tazza o un bicchiere o, se siete molto organizzate, un vero e proprio coppapasta, coppiamo tanti cerchietti: tanti quanti ce ne escono! 
Con un coppapasta più piccolo (o un bicchierino da liquore come ho fatto io...), coppiamo ogni cerchietto al centro per fare delle vere e proprie ciambelle.


 Adagiamo tutte le ciambelline su una leccarda precedentemente ricoperta di carat forno. Lasciamole lievitare ancora...


 Diventeranno cicciottine cicciottine e morbide al tatto. 
Così:







Quando li vediamo che stanno diventando così...(ci vorrà un'oretta forse: dipende molto dalla temperatura che c'è in casa),
accendiamo il forno a 190/200 gradi. 
Quando sarà sufficientemente caldo, inforniamo i donuts per una decina di minuti circa: saranno pronti quando la superficie sarà bella dorata.


Infine, una volta sfornati...Spennelliamoli  con del burro fuso e cospargiamoli di abbondante  zucchero semolato

 .

Buon appetito!!!










venerdì 11 settembre 2015

Inizia la scuola. Anche per me.

Buongiorno a tutte e tutti!
Oggi 11 settembre 2015, primo giorno di scuola per molti bambini (inclusi i miei) e primo giorno per me da ...blogger!
Accipicchia.
Mi sembra quasi di fare sul serio!
Ma prima di tutto credo sia opportuno presentarsi:
mi chiamo Francesca, ho 41 anni, due meravigliosi (ehm...dai... ) bambini (ahi...se mi sente il "grande") di 12 e 8 anni, un marito (che dire...? un marito) ed una professione (avvocato) che esercito perché nella vita s'ha da campà.
Ma senza una vera passione, senza fuochi sacri, vocazioni...e cose simili che sento dire da colleghi che ascolto in silenzio con la mascella a penzoloni e che guardo con gli occhi sgranati, pensando tra me e me: "Ma ci sono o ci fanno?".
Vi giuro che la risposta non l'ho mai avuta e mai l'avrò. Anche perché più divento grande (grande...?vecchia!), meno mi importa.
Perché io una passione ce l'ho.
Forse non sarà proprio fuoco sacro (ma chissà...forse... col tempo...)
Di sicuro è una vocazione.
Fare dolci e sfornare come se non ci fosse un domani.
Già.
Sono una farinalievitoburrozuccherouovalattedipendente.
E' grave?
Per ora ho constatato essere mooooolto pericolosa per la linea. Ma nessuno si lamenta più di tanto...

Pertanto oltre a raccontare un pò di me (ammesso e non concesso che nella mia modesta vita vi sia qualcosa di interessante da raccontare), in questo mio piccolo blog posterò tutti i miei pasticci in cucina,
Rigorosamente dolci.
Al più potrò aggiungere, se colta da particolari ispirazioni, prodotti da forno, come pane, pizzette, stuzzichini, rustichini... che necessariamente devono aver passato in forno gli ultimi minuti della loro (breve) esistenza: in caso contrario non li considero neppure!
Insomma: se ciò che preparerò non sarà tale da diffondere per casa un tanto delizioso quanto confortante profumo di forno, non avrà spazio alcuno su questo blog.
Amen



Bianco mangiare all'algherese

Torta alla ricotta

meringhette

ciambellone marmorizzato

formagelle sarde

bignè alla crema pasticcera

frittelle lunghe sassaresi all'anice

caprese al cioccolato

chiacchiere di carnevale, frittelline e cannoli alla siciliana

me nella mia attività preferita...

meringhette

cup cakes per il compleanno di Filli

Torta di compleanno di Filli 7 anni