Mi tremano quasi le mani. Sento che ho i minuti contati. Sono quasi le 19.30 e dopo aver passato la giornata a sistemare casa, riorganizzare, stirare, studiare ed interrogare le fonti storiche... posso dedicare questi minuti a me.
Ma che agitazione. Continuo a battere sui tasti sbagliati e devo ritornare indietro mille volte per correggere gli strafalcioni.
E' una settimana che non inforno e sforno alcunché. Mi sento colma di stress e vorrei che perlomeno oggi fosse ancora sabato per poter dire che ho ancora tutto domani per fare quello che mi piace. Ma non è così. Domani è lunedi e la settimana che mi si presenta è allucinante.
Sono agitata.
"Stop. Pensa positivo, Francesca. Prova a rilassarti. Goditi questo momento.Vivi il presente, il momento. Altrimenti esplodi".
Discorsetto fatto. Non funziona granché ma ci provo sempre.
La torta cioccolatosa per il compleanno di mio papà l'avevo fatta ed alla fine posterò le foto.
Volevo fare qualcosa di più entusiasmante ma un po' il timore del giudizio di mia suocera, un pò il poco tempo a disposizione (ma va?), alla fine ho virato sul cioccolato col quale difficilmente si sbaglia. Ma non era una torta al cacao "qualsiasi": era proprio fatta con le tavolette di cioccolato fondente fuse, burro, farina di mandorle, moooolte uova... Insomma dalle mie parti si direbbe una torta "teccia" (forte, "con gli attributi").
E' piaciuta anche ai bambini nonostante non fosse particolarmente dolce.
Quanto alla pasticcera amatoriale (ossia la scrivente) la settimana appena passata è stata dura. Una grande stanchezza mi ha colto impreparata diverse volte, facendomi sentire inadeguata e fragile.
Poi un po' il riposo, un po' le corroboranti parole delle mie due note fans, della mia fantastica fisioterapista, i baci della mia piccola e gli abbracci del mio ometto mi hanno riportato coi piedi per terra riuscendo a farmi sentire meno sbagliata del normale. E mi hanno dato coraggio.
Ho davvero bisogno di essere incoraggiata.
Questo per me è un momento di grandi cambiamenti e affrontarli da sola mi vien difficile soprattutto con tutti gli ormoni in subbuglio!
Per esempio, adesso, sono seduta qui alla mia piccola scrivania, nel mio piccolo studiolo, nella mia piccola mansarda, alzo gli occhi e guardo fuori dalla piccola finestra. E vedo un cielo GRANDE.
Ha un colore prezioso che non riesco a descrivere. Un colore intenso e delicato al tempo stesso. Su di esso si stagliano le sagome scure delle piantine di gerani e di timo sul muretto del terrazzo che lo rendono più vicino ed...umano.
Vorrei che mi abbracciasse e che mi dicesse "stai tranquilla, tutto si sistemerà".
Mi sentirei meno vulnerabile.
Ma se sollevo di nuovo lo sguardo, vedo che si è fatto più scuro e che già le sagome si confondono con esso.
E mi sento di nuovo un po' sola. E piccola come la mia piccola finestra sul cielo
.