domenica 12 febbraio 2023

Il pozzo

È dalle h.13.25 che mangio. Sono le 15.50. Quasi due ore mezza. Quasi senza soluzione di continuità.

Tutto è iniziato perché ho iniziato il pranzo con un resto di un piatto di pasta avanzato da ieri. 

Non dovevo e lo sapevo. 

Non riuscire a quantificare quanto e cosa esattamente ci fosse ancora dentro il piatto (quanta pasta, quante zucchine, quanta Philadelphia, quanto formaggio, quanto olio…) mi dava già la sensazione che stavo perdendo il controllo. 

Più precisamente: che lo avevo già perso.

Poi ho continuato. Senza contare più nulla. Senza gustare più nulla. Così come si buttano dentro ad un pozzo senza fondo una serie di oggetti dei quali si conosce vagamente origine, utilità, forma…



E velocemente. Perché poi se mi fermo realizzo tutto ciò che ho trangugiato e arrivano il senso di gonfiore e di pesantezza.

E adesso?

Adesso non mi resta che la bocca impastata e un senso enorme di sconfitta e di stupidità.


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