



Domenica mattina.
Tira un vento che neanche...
c'è il sole ma è tutta apparenza: se metti il naso fuori ti si gelano anche gli organi interni.
Voglia di fare saltami addosso.
Mi guardo attorno e vedo che chiaramente i bagni necessitano di un pronto intervento.
Che le scale sono leggermente cosparse dei peli di Biscotto e Lancillotto che la notte si fanno gli agguati e si rincorrono senza se e senza ma lasciando lungo la via ogni sorta di nuvola grigio crema che al primo movimento svolazza in aria per poi depositarsi nei luoghi più disparati. Scale incluse, ovviamente.
Che dire poi dei fornelli? Passiamo oltre. Che è meglio.
Ma non ne ho voglia, adesso. Magari stasera.
Che poi credo che farò di nuovo le frittelle; stavolta, però, con la ricetta di Benedetta ciambelle graffe soffici, senza patate, perché mi sembrano semplici.
Quella in foto è una torta che ho fatto diverse settimane fa. Una torta tedesca molto buona: la Kase Sahne Torte. Lascio il link per chi volesse cimentarsi: torta di ricotta e panna.
L'ho fatta perché nel frigo avevo due confezioni di panna fresca che urlavano "usaci... ti prego!" da almeno una settimana (acquistata per fare le Delizie al Limone, ma non utilizzata a tal fine perché la ricetta richiedeva una giornata intera di lavoro ed io, che già dovevo decidere se investire il mio tempo in respirare o annaspare, ho pensato di bene di rimandare l'esperienza) e della ricotta acquistata da mio marito senza un preciso scopo (perché lui quando va a fare la spesa perché c'è bisogno, per esempio, di un litro di latte, si imbarazza di acquistare una sola cosa e quindi prende almeno altri tre o quattro prodotti assolutamente inutili pur di non arrivare alla cassa con un misero brick. Fa brutto, no?
Ma ognuno ha i suoi problemi. Non sono certo nella posizione per sindacare chi è equilibrato e chi no...
figuriamoci). E così ho fatto questa specie di cheesecake versione teutonica. Molto più delicata di quella americana. Consigliata.
Eccoli! Sono arrivati Biscotto e Lancilloto: si sono adagiati sul letto. Lavoratori incalliti loro. capaci di suscitare l'invidia più profonda da parte dei miei due figli. Soprattutto la mattina quando vanno a scuola e i pelosi se ne stanno spaparanzati da qualche parte al calduccio con l'unico impegno di attendere il momento in cui la ciotola sarà nuovamente piena di crocchette.
Inutile dire che ne sono innamorata follemente.
Anche quando il piccolo mi si piazza esattamente tra tastiera e schermo del pc col risultato di farmi battere tutto in maiuscolo (cosa di cui mi accorgo, obviously, piuttosto tardi con la conseguenza di dover riscrivere tutto d'accapo).
Ora vado. Non posso sempre fare quello che mi piace.
La prossima volta però vorrei affrontare l'argomento "come mai il mio frigo è sempre vuoto se faccio la spesa tutti i giorni spendendomi la legittima?".
Ciau Ciau!
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