martedì 13 maggio 2025

Ma io non sono Don Chisciotte


 Mio Dio, che stanca. 

E' da domenica che sono più a pezzi del solito. Dolori ovunque tipo influenza. Collo, schiena, gambe, braccia, mani. Alla schiena è più persistente perché non scompare neppure con gli analgesici ma almeno si attutisce e riesco a riposare un po'. Perché girarsi nel letto è diventata una scommessa ormai. Mi giro? e poi cosa sentirò? se prendo gli analgesici prima di andare a dormire, devo dire che arrivo sino al mattino bene. Ed infatti ormai li prendo sempre. Il problema è che quando mi alzo ho il collo che sembra come bloccato e le gambe che si stancano subito dopo pochi passi durante l'uscita col cane. 

La schiena, fintanto che c'è il sostegno del busto, tiene. Ma in compenso mi stringe proprio sul busto e mi lascia indolenzimenti sulle costole laterali... Vabbè. La coperta è sempre corta. Se va bene per una cosa inevitabilmente da fastidio ad un'altra. Si tratta di scegliere il male minore. 

Che figata!!

Oggi ho incontro una ragazza che incrocio spesso con Iyashi al mattino, anche lei cane-munita. 

Quando mi ha chiesto come andasse e che cosa pensassi io di tutto quello che mi sta accadendo (premetto che è una ragazza molto spirituale: ha una grande Fede in Gesù e Dio, non credo nella Chiesa in quanto tale, ma proprio nel rimettere tutte le nostre ansie, paure, angosce, gioie... nelle mani di Gesù con fiducia, chiedendo a Lui cosa sia meglio per noi e con la stessa fiducia imparare ad ascoltare le Sue riposte, perché ci sono sempre). 

In particolare credo che mi chiedesse cosa ne pensassi del fatto che "casualmente" il giorno in cui dovevo iniziare la nuova chemioterapia (chemio che la mia oncologa di Sassari preferiva non iniziare subito per la mia solita neutropenia, ma che a Milano invece insistevano per farmi fare subito)  ci sia stato un BUG nel sistema informatico del Santissima Annunziata che non ha consentito ai laboratori e alla Farmacia di analizzare provette di sangue né di erogare farmaci non prenotati da tempo. Ossia il mio caso.

Io al momento non ho capito che si riferisse a questo e, con un nodo in gola, per il quale ho trattenuto a stento le lacrime perché, nonostante ci si incontri spesso e si parli anche di cose importanti, non ho la confidenza di lasciarmi andare (confidenza che ho solo con mia mamma e mio marito a dire il vero...), ho risposto:

"Mi sento agli sgoccioli".

Perché è così.

E' come se le lancette del mio orologio TIC TOC stiano facendo i loro ultimi giri.

Il mio corpo è stanco e stufo. Credo che ci stia.

L'ho sempre detto di non essere una combattente, né una guerriera (BRRRRRR che espressioni odiose). Sono una che sino ad oggi ha accettato tutto perché poteva ancora farcela. Oggi sento i primi cedimenti.

Chiedo a Nostro Signore Lassù che mi dia almeno altri 5 anni per vedere i miei figli un po' più avviati di come li vedo adesso. Poi basta.

Che decida Lui. Che mi dica Lui se posso arrendermi o se vuol fare il MIRACOLO. A me vanno bene entrambi. Purché Matteo e Filli siano avviati. E pronti.

Quando la sera arrivo che ho dolori ovunque, il mio unico desiderio è sdraiarmi per far riposare tutte le membra... e attendere che l'analgesico inizi a fare effetto, mi dico: se non avessi responsabilità verso terzi, ci proverei ancora?

Io credo di no. Credo che lascerei che l'analgesico più forte che c'è facesse il suo benedetto effetto e mi vorrei addormentare.

Perché davvero: mi sembra sempre di più una lotta contro i Mulini a Vento.

Ma io non sono Don Chisciotte.


Ho letto una volta una frase di uno scrittore statunitense dei primi del 900 (R. A. Heinlein) che recitava: "Combattere i mulini a vento fa più male a te che ai mulini".

Inizio a credere che sia così.

Voglio avere fiducia. Ma faccio fatica. Tanta fatica.

Ho decisamente più fiducia in Dio e in quello che Lui sceglierà essere giusto per me. Perché ci ha sempre preso (è un dritto, Lui!).

E così anche stasera, la giornata volge al termine. Ho fatto una torta con degli albumi che mi erano avanzati dalle crostate che avevo fatto nei giorni scorsi. L'ho fatta perché desidero che attorno a me tutto appaia il più normale possibile. E siccome a volte è troppo difficile (come quando DEVO stare sdraiata perché il dolore alla schiena e la stanchezza hanno il sopravvento e mia figlia mi vede così... e non lo sopporto), allora non appena sento che ho un po' di sprint faccio la mamma normale.

Per certi versi non vedo l'ora che Filli vada a Milano per non dover più assistere a questo mio decadimento. Matteo l'ha vissuto decisamente meno. Forse non è un bene perché se non vedi la immaginazione può galoppare e ipotizzare situazioni ancora peggiori... però la quotidianità di Filli secondo me è più pesante.

Quando sarà a Milano potrò "fingere" meglio!

O magari no. Magari da Lassù si deciderà che non è ancora giunto il tempo di cedere le armi e che mi tocca ancora crederci e perseverare.


PS: aggiornamento dell'ultima ora.

Ho un po' di febbre. Io che normalmente ho 35°, se arrivo a 37,5° sento la differenza. Ecco i dolori dappertutto. Ecco i brividi di freddo.

Ecco la Provvidenza che anche stavolta ha fatto ciò che era meglio per me non facendomi fare la chemio ieri...


Spero di farcela per la settimana prossima. Altrimenti inizio a preoccuparmi...

Seriamente.

domenica 4 maggio 2025

Rottame

Cakkio,  cakkio, cakkio. Mi sto abbattendo. Sto pensando in negativo. Sto facendo il countdown su ogni cosa che faccio. Ho in testa che se mi va bene arrivo al 2031.

Ho bisogno di una vacanza perché penso che tra un po' di tempo avrò difficolta anche a tenermi in piedi.

Vedo tutto grigiolino. Cerco di inforcare i miei occhiali rosa ma hanno le lenti rigate e vedo comunque male. Un brutto orizzonte.

Neanche stavolta la terapia ha funzionato. Dopo la Rm alla colonna che ha evidenziato progressioni ovunque e due vertebre particolarmente a rischio (ho dovuto mettere il busto e sono in lista per vertebro plastica a Milano), anche la Tc total body ha confermato la progressione a livello epatico. Si cambia chemio.

Sei mesi di acqua fresca.

Nei prossimi giorni avrò gli incontri con le oncologhe di riferimento per definire il tutto ma si parla di una chemio che da poco è finalmente stata autorizzata dall'AIFA per essere "passata" dal SSN. Una simile all'ENHERTU quanto a simpatia.

In 21 giorni devo fare due infusioni. Una il primo giorno, l'altra l'ottavo. Poi sino al ventunesimo pausa. e si riparte.

Se mi farà stare di schifo come l'altra non avrò neppure il tempo di riprendermi che già sto facendo l'altra infusione.

Se poi funziona pure alla grande come l'altra... siamo a cavallo.

Eh, si. Sono diventata pessimista.

Su sette chemio ne ha funzionata una sola.

E poi la schiena. Cavolo. Per girarmi nel letto devo fare leva sul cuscino con un braccio e girarmi piano piano. E fa comunque male. La notte sto dormendo a spizzichi e mozzichi.

Il busto aiuta ma è fastidioso perché stringe sotto le ascelle e sullo stomaco.

51 anni oggi. Un rottame.



Poi penso che il tumore mi è stato diagnosticato nel 2015. Quindi 10 anni fa. Sono in piena statistica.

Altri 5 anni circa e CIAONE.

Il che non sarebbe neppure un problema se questo benedetti figli non fossero già a posto.

Una sta iniziando.

L'atro boh?! Non capisco cosa abbia in testa. Vorrei scuoterlo. Ma sembra viaggiare su altri binari. Che non si incroceranno mai coi miei. E non mi va neppure di fargli pesare la situazione perché credo che, se non è proprio totalmente sconclusionato, un po' lo deve aver capito che non è del tutto rosea.

Tutto questo mi stanca. Anche Lello mi preoccupa. Ma adesso lo vedo meglio e penso che ci saranno i fratelli a dargli un aiuto.

Mentre i ragazzi li vedo così... fragili soprattutto perché non sono assolutamente consapevoli di esserlo.

Vorrei davvero riposarmi lontano da tutto.

In casa non sto facendo più nulla. C'è polvere ovunque. Devo lavare i pavimenti ma non posso farlo perché non devo sollevare alcun peso. Pulire i bagni, no perché non devo fare movimenti. Benedette salviette detergenti inumidite e wc net: con quelle mi arrangio ma ci sono le fughe del mosaico della doccia che sembrano dei cruciverba.

Oggi ho stirato perché non potevo far ancora accumulare tutto. Col busto sono riuscita piano piano. Ma non mi va di essere così. 

Anche fuori col cane. Mi devo sedere subito perché la schiena si stanca in fretta ed io pure. 

Per fortuna Iyashi è un tipo contemplativo quindi anche lui dopo poco vuole sedersi ad osservare il panorama o la gente che passa. Ma io vorrei utilizzare questa uscita mattutina anche per fare un minimo di movimento. Ormai il mio smartwatch non fa altro che ricordarmi che la mia linea di allenamento sta subendo notevoli flessioni verso il basso.

MAVAFFANCULO pure a lui.

Basta. Tra poco devo andare a fare la allegra in pizzeria con mamma, papà, zia, Fabio, Lello, Matteo e Filli e a rincuorare tutti che tutto va bene! Per festeggiare i miei 51 anni.

Quando me ne starei a casa a fissare il soffitto.

Ho mal di stomaco e sonno ma farò del mio meglio.

domenica 27 aprile 2025

Un giocattolo di latta



                                            Vorrei sedermi a questa scrivania, davanti a questo schermo pronta a digitare parole allegre e piene di brio. Magari spiritose e che infondano buon umore a quelle tre (ottimista? Due... si sono due) persone che talvolta si imbattono in questa pagina e leggono, ma non ci riesco.

Ho una sensazione di vuoto. 

Mi sento un pupazzo. Un pupazzo inutile. O meglio, utile a fini pratici. 

Una marionetta...

Un automa.

Funzionale ma vuoto.

Ho come l'impressione che la mia vita sia quella di un giocattolo cui dare la carica la mattina (di quelle con la chiavetta sulla schiena che giri giri giri...) per fare. 

Cosa? 

FARE. 

Non importa cosa sento e come mi sento. L'importante è che ci sia la carica sufficiente per portare a termine le cose da fare della giornata.

Iniziare per finire.

Senza un'emozione vera. Che poi è l'essenza di come ho affrontato la maggior parte delle vicende della mia vita. 

Hai deciso di farlo (...?). Devi farlo. Fallo. Ed ora terminalo.

Ma senza un vero coinvolgimento.

Non riesco a godermi la vita. Non riesco più ad emozionarmi perché sento come un'eco silenzioso dentro di me. Uno spazio da riempire ma che non so con cosa riempire. E la stanchezza fa il resto.

Passerei il tempo sdraiata a guardare il soffitto e cerco di colmare questa assenza di me con un libro, con il cellulare, con qualche serie Netflix ma niente è capace di dare un senso a questa solitudine interiore.

Mi sembra anche di non essere più capace di amare.

Anche nei confronti dei miei figli, il mio desiderio di vederli sereni si avvicina decisamente di più al desiderio di non avere problemi e di poter tornare a guardare iil soffitto più che al desiderio di sapere che sono felici perché li amo.

Quasi mi disturbano. Mi urta quando mi chiedono qualcosa. Provo una grande stanchezza. Mi sento sopraffatta da tutto e da tutti. E di questo provo un grande senso di colpa.

Vorrei scappare lontano, in un luogo che nessuno conosce, a guardare il cielo sdraiata sull'erba. 

Ho desiderio di stare sdraiata a guardare il blu intenso del cielo ed il bianco delle nuvole che si rincorrono lentamente al soffio di una brezza leggera ma costante.

Svuotare lo stomaco.

Sì, lo stomaco è la prima cosa che mi è venuta da scrivere. Prima della mente; credo non sia un caso...

L'altro giorno mi è capitato di farlo su un muretto nei pressi del Lido san Giovanni: ho guardato il cielo attraverso le lenti scure dei miei occhiali da sole. Nessuno poteva vedere i miei occhi. Ho cercato di pensare di essere sola anche se Iyashi tirava un il guinzaglio e mi ricordava che così non era.

Ho pensato che avrei voluto stare così per giorni e giorni. La schiena stanca e acciaccata appoggiata sul piano rigido che mi sosteneva; l'aria fresca sul viso e dentro le narici; gli occhi protetti dagli sguardi degli altri; fingere di dormire così nessuno poteva chiedermi nulla.

Credere di sparire e di essere invisibile. Desiderare di esserlo.

Sono giorni che cerco un posto così. ma non ci andrò mai. Perché c'è Iyashi. Perché ci sono i figli e il marito; i suoceri. Ci sono le terapie; le visite, gli esami, gli esiti, i referti..: c'è questa vita che mi fa sentire un pupazzo inutile.

Arriverà quel giorno in cui nessuno mi darà più la carica con la chiavetta la mattina. 

E a volte desidero che quel giorno arrivi il prima possibile.

mercoledì 19 marzo 2025

Scamorze, candele e anni '80


Quel ragazzo che conoscevo non c'è più. E' mancato la settimana scorsa ed ancora, quando passo sotto casa sua, mi sembra impossibile. Direi assurdo, ma invece è tutto vero. 

Un mese e mezzo per andarsene via, a 54 anni appena compiuti. Senza preavviso.

Forse è meglio così. Magari per lui lo è stato, almeno negli ultimi giorni... ma la consapevolezza iniziale deve essere stata terribile 

Può darsi però che non sia stato neppure così. A volte subentra una rassegnazione ed una accettazione che ha del soprannaturale. A me è successo spesso. Ti lasci travolgere bonariamente da notizie e situazioni che, se te le avessero prospettate qualche giorno prima, credi ti sarebbe stato impossibile anche soltanto sentirle ipotizzare.

Io la chiamo Provvidenza: non ti lascia mai completamente abbandonata a te stessa nei momenti difficili e ti fa scoprire delle risorse personali che mai avresti immaginato avere. 

Comunque anche questa è la vita...

Ieri ero un po' preoccupata perché per quel dolore al fianco e dal successivo esito delle analisi del sangue occulto erano venuti fuori due campioni positivi su tre.

Oggi ho fatto l'eco addome completo e pare che il pancreas sia assolutamente ok. 

Cakkio, che sollievo... Davvero lo temevo molto. Devo sempre fare la colonscopia e la tc total body per approfondire la presenza di questo sangue occulto ma, ho pensato, tutto il resto lo sostituisci in parte (stomaco), lo togli (rene) o lo accorci (intestino)... ma il pancreas. Il pancreas è davvero una cosa triste.

Comunque ho dei calcoli renali, perché a me non va proprio di farmi mancare qualcosa. 

E prendiamoci anche un po' di calcoli che non sia mai che ci si possa annoiare un momento. 

Vabbuò.

Sono un po' stanca, questa è la verità. Un po' stufa, questa è la sensazione più terra terra.

Non so neppure io ciò che vorrei, ma non ho voglia di fare buona parte delle cose che mi attendono; ma le farò. 

A volte penso che vorrei partire ma poi mi affatica anche fare un giro in pineta. 

Sono una scamorza ormai.

Quando mi guardo allo specchio mi dico che devo riprendere a fare una qualche attività fisica perché sto crollando su ogni lato. Davvero, l'impressione è quella di una candela che si sta sciogliendo. 

Ma non quando è accesa e cola... no. Quando l'hai appena spenta ed è molliccia e duttile sotto le dita e prende qualsiasi forma le dai. 
Quella sono io.


Ma poi penso: ma che faccio? Con queste metastasi alla colonna mi hanno impedito la qualunque. Si sono messi plasticamente le mani nei capelli quando hanno sentito che mi ero messa a sollevare dei pesi e fare salti. 

Ok, giusto. Ma che rimane? Io non voglio fare attività per il benessere psichico ma per contrastare quanto più possibile ill già citato effetto candela. Con risultato scamorza.

 E non resta nulla. 

Ma lasciamo perdere... questo è un mio chiodo fisso e sono certa che troverò qualcosa: dovessi tornare ad usare una aggeggio assurdo che comprai da ragazzina (e che ho ancora !!). 


Che tristezza. Che fine...

Mi manca la dieta Scarsdale e ripiombo completamente alla fine degli anni 80.



Ora però mi aspettano i gatti e le loro lettiere foriere di cotanti tesori...

Meno male che ci sono loro. Peli a parte.

mercoledì 12 marzo 2025

Deliri di onnipotenza


Oggi sono un po' stufa. O forse preoccupata per la prima volta... non lo so ma la sensazione non è gradevole. Ho un dolore al fianco sinistro da un po' di giorni che non passa. Oggi mi sono decisa ad andare dal medico di famiglia che, dopo avermi visitato, mi ha prescritto un'eco addome completo ed esami sangue occulto: poi magari faremo anche la colonscopia. 

Non ne ho volgi di iniziare un altro giro di esami. Già ho la risonanza a breve per controllare tutta la colonna vertebrale perché ci sono due nuove lesioni alla D1 e alla L3... 

e questo dopo che a dicembre avevo appena finito di trattare la L2 e L5. 

Meno male che la D3 ormai se ne sta buona dopo la radio del 2021.

Insomma.

Il fatto è che un ragazzo che conosco si sta spegnendo... e ha scoperto tutto poco più di un mese fa. 

Dolore alla schiena...

Oltre che a conoscerci sin da bambini, ci incontravamo spesso coi rispettivi cani la mattina presto. E mi sembra tutto assurdo.

E' assurdo vedere così tanti giovani andarsene via per un tumore. Senza sintomi; velocemente. Inesorabilmente. Senza possibilità di appello.

Noi in casa siamo due su quattro. E gli altri due sono dei ragazzini tra i 18 e i 21 anni. Cosa sta accadendo?

E poi ci sono i pensieri quotidiani che mi si accavallano in testa e mi confondono. Mi fanno venire voglia di dormire; per allontanarli, immagino. Fatto sta che sono sempre stanca. La sonnolenza inizia intorno alle 10.15 del mattino... ed è tutto un crescere. Sino a dopo cena (21,15!!!!!!) in cui il mio unico e solo desiderio e andare a letto con un buon libro. Spegnere il cervello. Riposare la schiena. Pensare che un altro giorno è andato (cosa che per un lato mi da sollievo e dall'altro mi mette ansia perché il tempo sta volando ed io vorrei lasciare tutto a posto per i miei figli).

Cakkio di pensieri di mxxda.

Sono proprio fatta male. Perché io in realtà mi reputo una persona moooooooooooo....lto fortunata!

E non lo dico tanto per dire. Ho tutto. Tutto ciò che si può desiderare. Mi posso curare e non è una cosa scontata. 


Però non sono onnipotente. Ed invece lo vorrei tanto😅. Per lasciare tutto a posto. Ed invece l'impressione è che più cerco di fare tutto e di lasciare tutto a posto e di prevenire i problemi e di risolvere tutto... alla fine sto facendo loro del male perché non li sto preparando alle normali difficoltà delle vita. Da quelle più piccole a quelle più grandi.

Penso sempre "beh, quando dovranno farlo per forza lo faranno.,.. per ora ci penso io!" ma non è una buona strategia perché tempo che poi l'impatto possa essere più detonante. 

Catastrofica.

Catastrofica con delirio di onnipotenza. Che bel profilo.

Basta. Ora vado a preparare il pranzo e ad ascoltare il Tg così sì che mi tiro su il morale...👀

venerdì 8 novembre 2024

Sono appena rientrata dal medico (vaccino antinfluenzale) e in giro c'erano persone, facce, visi, gambe, braccia...

Quando cammino in mezzo alla gente, soprattutto la sera, quando la si passeggia senza una meta, guardandosi un po' attorno, mi sento sempre come un essere intruso. un marziano che tutti guardano. Quando nessuno neppure mi vede. La sensazione è quella di quei sogni in cui sai di essere nuda e ti ritrovi ad una festa o scuola o ad un incontro di lavoro importante... e tutti, assolutamente vestiti, ti guardano e ridono o parlottano tra loro dandoti della pazza... o peggio della esibizionista.

E' raro che io mi senta a mio agio tra le persone. 

La sera soprattutto.

La sera per me è un momento difficile perché è come se il mio ruolo nel mondo perdesse di significato. La sera, ancor più la notte, è fatta per distrarsi, per il divertimento, per il "non necessario" ed io mi sento un pesce fuor d'acqua.

La sera ho sempre fretta di tornare a casa come quei topi che scappano lungo i muri per rintanarsi nella loro tana.

Eppure guardo le sere degli altri con invidia. Vorrei anche io essere capace di vivere delle ore senza uno scopo preciso se non quello di stare tar la gente e guardarsi attorno, magari spettegolando mentre sorseggio o mangio qualcosa. 

Magari vestita elegante, truccata. Con dei tacchi. Ed una borsetta luccicante. 

Non ci riesco. Mi viene la stanchezza solo a pensarci.

Potrei farlo, per poco tempo, soltanto in una città diversa dalla mia. Dove non corro il rischio di incontrare persone che conosco. 

E' come se fossi intrappolata in un ruolo che mi sono costruita nel tempo e che forse vedo solo io. Ma ormai questa persona (nel senso latino del termine) è talmente radicata in me che ho vergogna (sì, esattamente vergogna) e paura al tempo stesso di sradicarla e far uscire qualcos'altro. Che peraltro non conosco.

E poi ormai è tardi. Farei ridere vestita elegante con tacchi, trucco e parrucco. 

Ho il senso del ridicolo verso me stessa molto sviluppato.

Mi vedo: non potrei mai. Sembrerei mascherata. Mi manca le physque du rôle. Non l'ho mai avuto... figuriamoci adesso a cinquant'anni suonati.

Penso che tornerei stanchissima per la tensione accumulata a recitare un'altra parte così distante dalla me che ormai è ciò che sono.

Pazienza. 

Dico pazienza perché mi sembra di non star vivendo davvero. 

La mattina mi alzo con una buona dose di ottimismo ed energia ma poi, dopo poco, la mia giornata è un susseguirsi di ore in un countdown che mi deve portare al più presto alla notte per andare a dormire e potermi finalmente dire: anche questa è andata.

Quando avrò il coraggio di vivere tutte le ore? Me lo chiedo da anni ed ogni volta che mi sento un po' più sicura di me penso "nei prossimi giorni lo faccio"... ma poi il fatidico giorno arriva e non ci riesco. Inizio a star male dalla mattina al pensiero. E ci rinuncio.

E mi rifugio nella mia odiata/amata zona di comfort (detesto questa espressione ma rende perfettamente l'idea) al riparo da tutto e da tutti. Cioè dalla vita stessa.

Guardo dalla finestra gli altri aspettando che giunga quel momento in cui non avrò più paura; ma il tempo scorre veloce e la vita mi passa avanti e sono sempre più consapevole che questo coraggio non lo avrò mai.

giovedì 7 novembre 2024

Un birillo

E' da mesi che non scrivo e non sono sicura neppure oggi di riuscire a completare queste righe e a buttar giù i pensieri che mi frullano in testa come ali di un uccello impazzito.

Sono successe tantissime cose. Non ho neppure, ancora, la forza di scriverle perché le ho già raccontate e dette migliaia di volte, tante che stanno quasi perdendo di consistenza e diventando normali. mentre non lo sono . ma non ho neppure voglia di pensare al fatto che nulla di quanto mi sta accadendo sia normale. La stanchezza mi prende allo stomaco e sale lentamente sino alla gola e poi più su. Poi la sento anche nelle ginocchia. E nei piedi. Anche alzarsi dal letto diventa un impegno perché mi sembra inutile.

Questo pomeriggio mi sentivo così ma poi mi sono alzata più perché devo muovermi che per il desiderio di farlo. Ormai non faccio più nulla. Porto il cane e le solite cosette di casa. Poi stop. Divano, letto - letto, divano.

Mi hanno proibito salti, pesi... tutto quello che mi faceva sentire normale. Potrei fare il pilates o lo yoga. Mi viene un nodo in gola. 

La terapia non ha funzionato. Sì, proprio quella terribile che mi faceva stare tanto male. Nulla. Tutte le metastasi sono aumentate numericamente e ridimensioni sia nel fegato che sulla colonna vertebrale. Un bell'affare.

Ho cambiato terapia. Faccio la metronomica-VEX che dovrebbe ridurre gli effetti collaterali: ma io ho mal di stomaco, nausea e bruciore all'esofago praticamente fisso. Proprio bene.

Nel frattempo anche mio marito si è ammalato. Non ne volevo parlare ma sono qui. Se lo sto scrivendo vuol dire che era il momento. A metà giugno - dopo un mese d'inferno con lui immobile sul divano perché ad ogni minimo movimento del capo perdeva l'equilibrio e cadeva per le vertigini - gli hanno diagnosticato un tumore al polmone ormai metastatico (cervello, fegato, ossa, surrene). 

In questa estate calda come non se ne vedeva da tempo siamo andati e tornati da Verona (dove lo hanno operato d'urgenza al cervello) mentre io ancora facevo quella simpatica chemioterapia, subendone tutti gli effetti collaterali, convinta che funzionasse...

Invece quello che mi ha lasciato è stata una bella embolia polmonare dovuta ad una trombosi venosa profonda alla gamba destra derivante dal PICC PORT che mi avevano inserito proprio per fare la chemio "serenamente". Anche stavolta "presa per i capelli" mi hanno ricoverato d'urgenza e dopo 5 giorni mi hanno dimessa.

Mio marito sta decisamente meglio. La sua chemio sta facendo effetto e questo mi rende felice perché almeno uno dei due ce la deve fare.

Tra un paio di settimane sarò a Milano per il centraggio perché mi hanno detto di fare radioterapia su due vertebre.

Prima saremo a Verona per controllo neurochirurgo di mio marito.

Sono stanca.

Non ho fatto neppure 5 minuti di mare quest'estate. Neppure una volta.

Non faremo viaggi... com'era tradizione per il compleanno di mia figlia (quest'anno 18 anni!).

Non posso più allenarmi.

Mi sento come un birillo. Può bastare un piccolo spostamento d'aria e potrei cadere.