giovedì 7 novembre 2024

Un birillo

E' da mesi che non scrivo e non sono sicura neppure oggi di riuscire a completare queste righe e a buttar giù i pensieri che mi frullano in testa come ali di un uccello impazzito.

Sono successe tantissime cose. Non ho neppure, ancora, la forza di scriverle perché le ho già raccontate e dette migliaia di volte, tante che stanno quasi perdendo di consistenza e diventando normali. mentre non lo sono . ma non ho neppure voglia di pensare al fatto che nulla di quanto mi sta accadendo sia normale. La stanchezza mi prende allo stomaco e sale lentamente sino alla gola e poi più su. Poi la sento anche nelle ginocchia. E nei piedi. Anche alzarsi dal letto diventa un impegno perché mi sembra inutile.

Questo pomeriggio mi sentivo così ma poi mi sono alzata più perché devo muovermi che per il desiderio di farlo. Ormai non faccio più nulla. Porto il cane e le solite cosette di casa. Poi stop. Divano, letto - letto, divano.

Mi hanno proibito salti, pesi... tutto quello che mi faceva sentire normale. Potrei fare il pilates o lo yoga. Mi viene un nodo in gola. 

La terapia non ha funzionato. Sì, proprio quella terribile che mi faceva stare tanto male. Nulla. Tutte le metastasi sono aumentate numericamente e ridimensioni sia nel fegato che sulla colonna vertebrale. Un bell'affare.

Ho cambiato terapia. Faccio la metronomica-VEX che dovrebbe ridurre gli effetti collaterali: ma io ho mal di stomaco, nausea e bruciore all'esofago praticamente fisso. Proprio bene.

Nel frattempo anche mio marito si è ammalato. Non ne volevo parlare ma sono qui. Se lo sto scrivendo vuol dire che era il momento. A metà giugno - dopo un mese d'inferno con lui immobile sul divano perché ad ogni minimo movimento del capo perdeva l'equilibrio e cadeva per le vertigini - gli hanno diagnosticato un tumore al polmone ormai metastatico (cervello, fegato, ossa, surrene). 

In questa estate calda come non se ne vedeva da tempo siamo andati e tornati da Verona (dove lo hanno operato d'urgenza al cervello) mentre io ancora facevo quella simpatica chemioterapia, subendone tutti gli effetti collaterali, convinta che funzionasse...

Invece quello che mi ha lasciato è stata una bella embolia polmonare dovuta ad una trombosi venosa profonda alla gamba destra derivante dal PICC PORT che mi avevano inserito proprio per fare la chemio "serenamente". Anche stavolta "presa per i capelli" mi hanno ricoverato d'urgenza e dopo 5 giorni mi hanno dimessa.

Mio marito sta decisamente meglio. La sua chemio sta facendo effetto e questo mi rende felice perché almeno uno dei due ce la deve fare.

Tra un paio di settimane sarò a Milano per il centraggio perché mi hanno detto di fare radioterapia su due vertebre.

Prima saremo a Verona per controllo neurochirurgo di mio marito.

Sono stanca.

Non ho fatto neppure 5 minuti di mare quest'estate. Neppure una volta.

Non faremo viaggi... com'era tradizione per il compleanno di mia figlia (quest'anno 18 anni!).

Non posso più allenarmi.

Mi sento come un birillo. Può bastare un piccolo spostamento d'aria e potrei cadere.



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