venerdì 24 febbraio 2017

Normalmente al saluto  "come stai?" di getto si risponde "tutto bene".
Al limite c'è che si spinge in un "non male" o addirittura, i più creativi, in un "non mi lamento".
Ma in realtà come ci sentiamo? Intendo: riflettiamo effettivamente su come stiamo in quel momento?
A me ogni volta che mi si chiede come sto mi prende un moto interiore simile all'ansia da interrogazione "o mammamia come sto? -  penso - devo dire la verità? o la butto lì con un generico "mmmhhh... bene grazie"?
Giuro. Sempre, sempre così. 
Una domanda così...banale mi getta ogni volta in uno stato di confusione emotiva che, ovviamente, celo dietro un sorriso perché mi rendo conto che metterei alquanto in imbarazzo il mio interlocutore se iniziassi a tergiversare biascicando parole prive di senso e frasi sconclusionate.
Il fatto è che non so come sto.

Se parliamo di salute, dopo gli ultimi scossoni non credo che l'assenza di dolori qua e là sia sinonimo di benessere. Al contrario: è quando sei asintomatico che ti devi preoccupare di più. E' la calma prima della tempesta.

Se parliamo di "lavoro" inteso come "realizzazione professionale", preferirei sempre glissare e chiedere se c'è la domanda di riserva.

Se parliamo di famiglia, lo stato d'animo relativo ha talmente un andamento ondivago che per poter rispondere onestamente mi si dovrebbe fare la domanda "come stai" ogni cinque minuti e  la risposta sarebbe sicuramente sempre diversa.


Se poi parliamo di divertimento...: non parliamone per favore mi sento già a disagio.

Sarà la cura ormonale che mi sta mettendo sottosopra il cervello (già peraltro compromesso di suo ormai da tempo)?
Oppure sono i sintomi di una precoce quanto ineluttabile vecchiaia? 
Di sicuro c'è che ho dei vuoti di memoria spaventosi. 
Mi devo scrivere tutto. Tutto. Tutto.
Per fortuna ho imparato (più o meno) ad usare l'agenda dell'iphone così ci appunto sopra qualunque cosa. Anche "respirare lentamente", altrimenti vado in apnea.
Quando devo necessariamente memorizzare un numero, un indirizzo o (orrore!!!) un percorso per raggiungere un determinato luogo, entro in panico e, se non ho un pezzetto di carta, piuttosto che fare affidamento sulla mia memoria, me lo incido con le unghie sulla pelle.
Insomma, non so se riesco a spiegarmi...
Mi sà che fare i dolci non mi basta più.



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