sabato 28 agosto 2021

Equilibri troppo instabili

Scrivo a tarda sera... dopo uno spritz a stomaco vuoto.

Ciò che penso, quindi, è amplificato dal tasso alcolico (soprattutto perché non reggo nulla) e con addosso una stanchezza greve e molesta che non mi fa certo vedere il bicchiere mezzo pieno (neppure se fosse quello dello spritz). 

Capita ogni tanto ad ognuno di noi di aver per un certo lasso di tempo una consapevolezza di sé, delle proprie capacità e dei propri limiti che dona al nostro vivere la serenità della maturità: so quel che sono, fin dove mi posso spingere, cosa non posso fare... anche cosa non voglio fare (e questo è il maximum). 

A me questo accade in genere dopo una furente discussione al termine della quale mi trovo costretta a fissare degli aut aut sia per me che per il mio interlocutore. 

I giorni a seguire sono "solidi". Sì, mi viene proprio questa immagine: solidità. Certezza. Stabilità. 

Dentro me è come se ciò che voglio assuma contorni più netti: "Io sono così". Posso sforzarmi di migliorare, di compiacere, di adattarmi... ma sino ad un certo punto. 

Sino ad un determinato limite.

La mia esistenza, sino ad allora in bilico tra il dovere ed il volere, tra il dire ed il fare, in quei giorni è più semplice perché la forza della discussione, del confronto, del litigio hanno consentito al mio io più profondo di venir fuori senza filtri. Senza paure. Senza calcoli sulle conseguenze. 

E, così facendo, si è delineato in modo più chiaro. 

I miei passi si fanno più sicuri. Le mie scelte diventano più stabili. La mia immagine allo specchio diventa più accettabile.

...

Ma poi tutto torna come prima. Come se nulla di quel terremoto emotivo abbia lasciato qualche traccia.

E ogni cosa si fa più sfocata. Incerta, pesante e difficile.

E il cibo diventa il mio rifugio.


venerdì 27 agosto 2021

Less is more

Nulla da dire se non ... che palle.

Ci risiamo. Stomaco gelatinoso, denti serrati e testa che vaga sino a perdersi in meandri bui e tortuosi. Voglia di scappare o, in alternativa (e forse più sanamente - si dice "sanamente"?), mandare affanculo un pò di persone. Neppure tante. Quelle due o tre che a volte mi chiedo: ma perché proprio io dovevo incontrarle nel mio cammino?

Ma si sa, queste sono domande senza risposta. 

La vita, le situazioni, le contingenze, spesso anche le scelte fatte (perché, comunque sia, le scelte vanno fatte e non sempre si rivelano poi essere quelle giuste). Fatto sta che dopo un po' di tempo ci si ritrova a fare i conti e accade che il bilancio non sia sempre positivo. 

La tentazione è riavvolgere il nastro sino al punto in cui si pensa di aver imboccato la via sbagliata ma, oltre ad essere impossibile... spesso non è neanche sicuro che l'altra direzione che ci si presentava al bivio fosse quella corretta (il detto "dalla padella alla brace" non è stato inventato tanto per).

Oppure tamponare.

Adottare un approccio conservativo (anche del proprio equilibrio interiore) e cercare di applicare al proprio quotidiano lo slogan, molto in uso tra stilisti e fashionisti, less is more.

Togliere. Levare. Alleggerire. Sgravare...

Da oggi ci provo.

E vi farò sapere.

Intanto ecco in foto Ulisse che applica questo metodo da quando è nato.