martedì 8 novembre 2016

Dovrei fare più di una torta perché sta arrivando il compleanno di Filli ma non ho voglia neppure di alzarmi dalla sedia.
Mi sento le braccia stanche e la testa vuota.
Sono seduta qua davanti al mio pc e dovrei lavorare ma non riesco a concentrarmi.
Mi sento un tremolio dentro che conosco bene...mannaggia.

E' paura.
Paura di non farcela ad affrontare da sola il futuro.
Paura di prendere consapevolezza che la vita non è sempre come la si è immaginata e che non sempre si può essere ciò che si pensava di poter essere.
Che contorta...
Basta, Meglio non arrovellarsi troppo che poi l'ansia aumenta invece di scemare.
Certo non è utile neppure ficcare la testa sotto la sabbia e far finta di stare bene... ma così non va.
Non scrivo più perché non mi sento bene

venerdì 16 settembre 2016

Che stanchezza!

Mi sento stanca senza aver fatto granché.

Questa è una delle cose che mi fa innervosire maggiormente.
Ieri ho frittellato ed avanti ieri ho fatto dei burrosissimi shortbreads ma tutto qui.

Sono due giorni che non metto il naso fuori di casa se non per la messa di sabato sera.

Non ho voglia di vedere nessuno. Ho soltanto desiderio di starmene rintanata nel silenzio di casa mia a leggere o scrivere o fare dolci senza condividere nulla. Ho bisogno di pace e ordine.
Non  lo so.
Sarà il tumulto che ho dentro.
Vorrei vedere la mia casa perfetta.
Vorrei vedere le pareti bianche.
Vorrei non avere gli spigoli sbrecciati e i tappetini della scala a chiocciola sdruciti.
Vorrei vedere il ripiano della cucina brillante ed i fornelli talmente lucidi da potermici riflettere.
Vorrei un letto col piumone talmente teso da sembrare una tavola ed i cuscini perfettamente sprimacciati.
Vorrei che per tutta la casa aleggiasse un fresco profumo di fiori.
Vorrei vederei miei bambini con le unghie perfettamente pulite. Senza tosse e coi compiti fatti.
Vorrei che mio marito fosse al lavoro, che mangiasse in una mensa apposita e che quando rientra camminasse in punta di piedi.
Meglio ancora che volasse.


Ho voglia di bianco

venerdì 5 febbraio 2016

Primo pit stop fatto. Tutto ok!


E sono passati sette mesi!
Cioè non so se mi spiego: SETTE MESI!!!!!
Per certi versi mi sembra ieri. Per latri una vita fa...
Era il 2 luglio e faceva un gran caldo.
Il giorno della vista, invece, lo scorso 3 febbraio, Milano mi ha accolta con una pioggerellina sottile ed insistente che nelle prime ore del pomeriggio si è trasformata in grandine. Poi finalmente il sole.
Sole... un parolone...
Dei raggi si sono fatti timidamente strada tra la nebbia e le nuvole nere ed il Duomo finalmente mi è sembrato quasi... bello!


Scherzo.
Il Duomo di Milano è unico.
Ma quanto a stile gotico...il mio cuore ormai appartiene da anni a Notre Dame de Paris.
E io sono una persona molto fedele.

Oltre a mia mamma, ho portato con me la mia princess. Desideravo che vedesse il luogo in cui mi recherò nei prossimi anni, ogni sei mesi, per farle capire che nessuno mi fa (ne farà) del male.
Ogni tanto la sofferenza di quei dieci giorni di lontananza forzata riaffiorano nei suoi discorsi e mi si si stringe il cuore.
Questa volta invece ci siamo divertite tanto!!



 



Dopo la visita, abbiamo passeggiato per le vie della città, nonostante il tempo inclemente. 
Abbiamo mangiato al tanto sospirato BURGER KING; 
visto la meravigliosa temporanea di Muchat;preso un te al café del Palazzo Reale ed infine ci siamo immerse capo e collo nel megastore di Zara.
Delirio da saldi....

E' stato bello vederla sorridere e capire che anche per lei il peggio è passato!

lunedì 1 febbraio 2016

Oggi c'è il sole. Tutto bene.

Oggi mi sono alzata con positività. Un'arietta tiepida e confortevole mi ha accolto mentre spalancavo le persiane dopo aver dormito tutta la notte con le finestre aperte per sentire il profumo della sera che scende sulla città quasi deserta.
Mi piace molto farlo.
Ne approfitto quando mio marito non c'è perché ha il turno di notte oppure perché è in viaggio (come stavolta).
Mi piace sentire il rumore del mare, lo "scampanellio" degli alberi delle barche attraccate al porto che dondolando producono una strana ninna nanna e gli stridii dei gabbiani che volano bassi e atterrano sulla banchina per riposare.
Io sotto il piumone, con lo scaldaletto acceso, al calduccio ma con il viso al fresco per respirare la notte.
La mattina mi sveglio decisamente più tonificata.
E così è stato.
Dopo aver sistemato le camere, preparato la colazione e accompagnato la piccola a scuola ripetendo assieme a lei geografia, congiuntivo ed imperativo (per fortuna il grande ormai, in questo, è ostinatamente ed assolutamente autonomo), sono rientrata al volo a casa per la mia sessione di home fitness che ormai accompagna le mie mattine da più di un anno.
Doccetta.
A lavoro.
Prima però ho steso la biancheria e, quindi, sono uscita in terrazzo: signori... che giornata!

Uno spettacolo. Ogni volta che il cielo a febbraio è così  mi viene una gran voglia di fare frittelle.
Ma devo trattenermi perché ora devo lavorare. 
Creditori e (soprattutto) debitori mi attendono...
Magari stasera faccio una torta.
Si, almeno una torta devo farla.
Bello questo "lunedì 1 febbraio". Secondo me porta bene...



sabato 30 gennaio 2016

Sono tornata!

Sono passati più di due mesi... quasi tre.
Sinceramente più volte mi sono avvicinata al pc; ho aperto il blog e ho iniziato a scrivere... ma poi ho cancellato tutto.
Non saprei dire la ragione. Ma è andata così. Anche la produzione dolciaria ha un po' risentito di questo mio stato d'animo...ondivago.
Ciò non vuol dire che non abbia sfornato, eh! non sia mai...
Alla fine posterò un po' di cosette che ho fatto "nelle more" come direbbe un giurista (cosa che sulla carta nonché secondo la targa nuova, affissa proprio ieri accanto al portone del mio studio, sono ancora...).
E poi sono successe tante cose!
Una settimana dopo la festa di compleanno della mia princess sono stata a Milano alla visita di controllo dal chirurgo plastico. Tutto bene.
Però vuole intervenire ancora per migliorare l'estetica e così sono in lista per un altro intervento...
Mi ha detto entro l'estate. Chissà.
Ma a me ciò che più importava era che mi dicesse che potevo riprendere a fare attività fisica liberamente.
Già. Sembra paradossale ma nonostante tutto l'AMBARADAM che è successo... le mie pippe mentali su cibo/ginnastica/grasso/magro/bello/brutto restano integre come e, forse, più di prima.

Ma questo è un argomento che magari tratterò più in là.
Ora non è il momento; sono troppo coinvolta stasera... troppo in bilico. Preferisco soprassedere.

Poi c'è stato Natale, Capodanno... le Feste insomma. Quelle con la "F" maiuscola.
Occasione per stare assieme ma anche per riflettere e fare bilanci.
Lo so, lo so... mai fare i bilanci. Tanto non servono a nulla e poi, per chi è un po' malinconico come me, il risultato non è mai soddisfacente.
Ed infatti se penso a questo anno passato vedo un sacco di cose ma l'aspetto è quello di un centrifugato.
Una poltiglia di cose, fatti, sensazioni... senza capo ne coda.

E più mi allontano e più vedo tutto male, sfuocato.
Normalmente avviene al contrario: osservare le cose a distanza (di tempo o di spazio) porta a vedere l'insieme con maggiore lucidità ed obiettività.
A me no.
A me la "distanza" questa volta sta facendo l'effetto inverso. Anziché "staccarmi", mi aggroviglio sempre di più.
I fatti, le cose, le sensazioni, le paure... mi si attaccano addosso. Come l'impasto delle frittelle: lo levi da una mano e ti si appiccica all'altra.

Ed è sempre più difficile.
Perché almeno "prima" avevo la "scusa" della malattia. Ma adesso? Adesso le persone mi chiedono "tornata al lavoro?".
Giustamente mi dicono "ti trovo bene, dai...".

Ma io invece come sto?
Sono tornata al lavoro?
Ecco... ehm... veramente io...
Devo essere sincera?
Sono in un punto non meglio precisato (né, ahimè, precisabile) di un grosso gomitolo di cui non si trova neppure il bandolo...
Insomma sono in alto mare.

La riva mi pare di scorgerla ma non sono sicura che sia realmente tale o se sia invece il riflesso di qualche nuvola...di passaggio. O anche di un raggio di sole, perché no.
Perché di progetti ne faccio.
Di nuvole che attraversano il mio cielo ce ne sono...
Ma non sono in grado di capire se siano intenzioni concrete o rocambolesche (e più o meno inconsapevoli) vie di fuga da una realtà che non mi appartiene ancora come vorrei.

E così, nelle more, friggo graffe napoletane (senza patate)...



Ecco parte di ciò che ho fatto in questi due mesi... non c'è tutto ma una buona rappresentanza.